Martedì, 9 luglio 2019
25° di ordinazione Sacerdotale
di don Teodoro Rapuano

Foto Geppino Mandato
di Anna Viola
Don Teodoro  Rapuano nasce il 28 gennaio 1969 a Cacciano. E’ il secondogenito di Antonio Rapuano e Delfina Colarusso. Delfina è nativa si San Bartolomeo in Galdo, arriva a Cacciano come maestra di Scuola Materna e qui incontra Antonio. 
Nasce un amore che è coronato dal matrimonio, dalla nascita di tre figli, da un’unione fondata sul rispetto che per la sua forza resterà sempre nel ricordo di Teodoro.  La famiglia è devota , assidua e  costante nella frequentazione della Chiesa e della vita parrocchiale. I due coniugi sono molto apprezzati in paese, per il valore e la professionalità del loro lavoro.
In particolare Teodoro ricorda l’impegno della madre in tante attività sociali , ricorda la sua creatività che unita alla abilità manuale le consentiva di creare oggetti di gusto e fantasia anche da una bottiglia di plastica, oggetti che, insieme a d abili lavori di ricamo, poi venivano utilizzati nelle attività sociali e ricreative che organizzava in paese. In casa c’era un vero e proprio laboratorio adeguatamente attrezzato.  Anche nel suo lavoro di maestra era creativa e si serviva di didattiche innovative che oggi forse sono abituali ma che allora erano  pioneristiche. Teodoro cresce in un ambiente sereno, affettuoso: ha un rapporto di grande affetto con il fratello Carmine e la sorella Mariagrazia; è coinvolto nel cammino di fede della famiglia tanto da poter dire che la sua vocazione al sacerdozio è qualcosa di innato, non ha niente di repentino ed improvviso. Così quando dopo le Scuole materna, elementare e media, frequentate  tra Cacciano e Tocco Caudio, comunica ai genitori la sua volontà di entrare in Seminario per frequentare lì il Liceo Ginnasio,, nessuno si stupisce, la scelta è accolta con grande gioia, ma come qualcosa di assolutamente  naturale e coerente con gli atteggiamenti fino ad allora manifestati. Del resto alla famiglia non era sfuggito quanta influenza avesse su di lui la presenza di un parroco di grande carisma e spiritualità, quale era don Tullio Villanacci,  quanta ammirazione suscitasse nel giovane Teodoro, quale esempio fosse per lui di vita sacerdotale vissuta con gioia e generosità.
Perciò la scelta di Teodoro, pur fatta in giovanissima età,  non conosce mai momenti di crisi, di tentennamenti o ripensamenti, tanto da sentirsi talvolta diverso dagli altri seminaristi a cui non erano estranei momenti di dubbio angoscioso.  Ma per quanto scavi dentro di sé e s’interroghi Teodoro trova sempre e soltanto il desiderio di donarsi totalmente al Signore , lui che nel nome era un dono del Signore.
Solenne, come solo la Chiesa sa fare, la cerimonia di ordinazione alla presenza di Sua Eccellenza l’Arcivescovo Serafino Sprovieri il 9 luglio 1994 bella CHiesa della SS. Annunziata di Vitulano.
Poi incomincia la vita e l’attività pastorale, prima come Vicario Parrocchiale presso la Parrocchia della Madonna Addolorata di Benevento. Anche qui un incontro destinato a restare perenne, ad incidere fortemente nell’intimo, quello con Don Orazio Soricelli, oggi Arcivescovo di Amalfi e Cava dei Tirreni. Accanto a lui Don Teodoro vive una vita pastorale intensa, intensamente attiva, di un’attività fortemente diversificata dalla liturgia alla catechesi alla cultura soprattutto nella forma dell’attività teatrale. La Parrocchia è grande, comprende anche le comunità di Santa Colomba. del Casale Maccabei, della  Madonna della Salute. Qui Don Teodoro si dedica in modo particolare ai giovani,  quelli che frequentano l’Azione Cattolica, che fanno parte dell’Agesci, guida il Gruppo Famiglia mentre contemporaneamente ricopre la carica di Direttore Diocesano dei Ministranti che svolge anche il ruolo di istruire i chierichetti.
Dopo cinque anni di prezioso apprendistato nel 1999 viene assegnato come Parroco alla parrocchia di Montecalvo Irpino, dove svolge il suo ruolo per quasi vent’anni. Sono anni straordinari, indimenticabili li definisce Don Teodoro: l’affetto, la vicinanza, la partecipazione dei parrocchiani, le tante attività liturgiche, culturali, ricreative. Ma soprattutto la scoperta di un grande Santo, 
S. Pompilio Maria Pirrotti delle Scuole Pie, all’anagrafe Domenico Michele Giovan Battista Pirrotti, di origini nobili, sesto degli undici figli di Girolamo e Orsola Bozzuti, sacerdote e religioso dell’Ordine delle Scuole Pie, nato  a Montecalvo Irpino (Av) il 29 settembre 1710.  Ordinato sacerdote dell’Ordine delle Scuole Pie, il 20 marzo 1734, fu docente a Brindisi, Ortona a Mare (Aq), Lanciano (Ch) e soprannominato “Apostolo degli Abruzzi”. Oltre che tra i migliori insegnanti dell’Istituto Scolopico in Italia, era educatore dei giovani per l’umano sapere, teologo, taumaturgo, mistico devoto del Sacro Cuore, dell’Eucaristia e della Madonna. Ma il fervore che metteva nella predicazione, gli creava dei nemici e nel 1747 era cacciato da Lanciano. Da allora iniziava il suo calvario di girovago, che durò per venti anni, per varie regioni d’Italia, sino alla fine dei suoi giorni. “Patire, patire e nulla più!” era il suo motto. Dichiarato beato da papa Leone XIII il 26 gennaio 1890, che gli dedicò quattro distici in latino, fu  canonizzato da papa Pio XI il 14 marzo 1934. Don Teodoro, allora    giovane parroco, è affascinato da questa figura e decide di dedicare ogni suo sforzo alla divulgazione del culto di San Pompilio. È grazie alla sua opera instancabile, che tutte le attività della Parrocchia San Pompilio Maria Pirrotti, sorta il 25 dicembre 1999 dalla soppressione delle due preesistenti parrocchie di San Bartolomeo e di San Nicola, si proiettano, nel decennio successivo, verso le grandi celebrazioni giubilari del 2009-2010. In virtù di questo autentico ‘innamoramento mistico’,  la vita eroica di S. Pompilio e il culto per la Madonna dell’Abbondanza  diventano i punti nodali dell’ opera pastorale di don Teodoro, dell’attività liturgica e di catechesi per promuovere la conversione, la spiritualità e la fede dei Montecalvesi e dei pellegrini . Probabilmente, una a accelerazione nella direzione  del suo impegno si ha in quel quel fatidico 16 marzo 2001, quando, murate in un sottoscala di casa Pirrotti, oggi incorporata nel Museo della Religiosità Montecalvese e della Memoria Pompiliana, furono rinvenute tre statue lignee: la Madonna dell’Abbondanza, S. Lorenzo martire e il busto della Madonna Addolorata. Erano appartenute alla famiglia gentilizia montecalvese dei Pirrotti e, dopo un lungo, delicato e meticoloso restauro, sono tornate alla devozione dei fedeli. Ma l’opera di don Teodoro continua instancabile  e il 15 luglio 2007 si inaugura la ristrutturata Cappella di S. Pompilio, presente l’Arcivescovo Mons. Andrea Mugione; che porta alla definizione e istituzione del Santuario Mamma Bella dell’Abbondanza e San Pompilio, inteso come complesso di edifici collocati all’interno del centro storico montecalvese.  S’inaugura anche il Museo della Religiosità Montecalvese e della Memoria Pompiliana, il 17 luglio 2008, unico museo del paese, con sede nel Palazzo Pirrotti di Montecalvo Irpino, casa natale di S. Pompilio, con oltre 450 oggetti sacri e profani schedati dalla Soprintendenza di Salerno e Avellino, riconosciuto poi museo di rilevanza regionale. Il 29 settembre 2005 sulle pagine delle “Disputationes Pompilianae”, rivista di approfondimento culturale che in seguito ha costantemente contribuito  a valorizzare la testimonianza e gli insegnamenti di San Pompilio Maria Pirrotti, ha promosso tante iniziative culturali e pastorali, tra cui la laurea  “Ad Honorem Terrae Montis Calvi”, che è un pubblico riconoscimento ai giovani del paese, che, freschi laureati, danno lustro a Montecalvo. Altre pubblicazioni, promosse da don Teodoro, sono: il calendario annuale; il periodico del Santuario di Mamma Bella dell’Abbondanza e San Pompilio in Montecalvo Irpino (Av), “Sulle orme di San Pompilio”, creato nel 2007, che ha divulgato in questi anni l’attività liturgica svolta e gli eventi organizzati; diversi opuscoli e libri attinenti il santo. Infine la creazione del sito www.sanpompilio.it consente di diffondere le notizie e l’attività parrocchiale per far meglio conoscere, attraverso il web, la personalità e la missione del Pirrotti. Infine è doveroso menzionare  Il romanzo “Crisci santo” scritto sempre da don Teodoro  che narra la vita del santo e ne illustra l’apostolato riportando anche diversi aneddoti.
Nessuna meraviglia dunque che don Teodoro definisca indimenticabili questi anni a Montecalvo, E tuttavia ha poi acconsentito ad essere trasferito: una scelta dolorosa ma vissuta come atto d’amore. Quando si è dato tanto ad una comunità il rischio è di vedere la propria opera trasformata in routine. Allora meglio far posto a nuove idee, nuove energie e rivolgere il proprio impegno altrove. E don Teodoro diventa Parroco della Parrocchia di Santa Maria della Pace e Santa Rita a Benevento.
Ancora una solenne cerimonia alla presenza di Sua eccellenza l’Arcivescovo Mons. Felice Accrocca, di tutti i Parroci della Diocesi di Benevento e di una folla immane, non solo di fedeli beneventani ma anche di montecalvesi: se per don Teodoro gli anni di Montecalvo sono indimenticabili, don Teodoro è indimenticabile per i Montecalvesi.